Riportiamo di seguito il comunicato stampa diramato in data odierna da AVIS Nazionale a tutti gli organi di informazione.
Carenza di sangue: AVIS ricorda l'importanza di donare in modo periodico e programmato«Il dono è un’azione di grande generosità che va compiuta in modo periodico e programmato». Con queste parole, il Presidente di AVIS Nazionale, Vincenzo Saturni, commenta i dati diramati nelle ultime ore dal Centro Nazionale Sangue, che denunciano una carenza complessiva in tutta Italia di 2600 unità di globuli rossi, complici il maltempo ed il picco influenzale.
«È opportuno ricordare che nel nostro Paese – ricorda Saturni - è attivo un modello di compensazione che permette lo scambio di sangue ed emoderivati tra tutte le regioni. Ciò garantisce la stabilità di tutto il sistema, caratterizzato dalla stretta collaborazione tra le Strutture Regionali di Coordinamento, il Centro Nazionale Sangue e le associazioni di donatori di sangue. Questa sinergia permette, da un lato, il costante monitoraggio del fabbisogno e della disponibilità di sangue, dall’altro il coinvolgimento diretto dei volontari e fa sì che questi preziosi elementi salva-vita siano disponibili su tutto il territorio nazionale. È importante, quindi, donare con regolarità, rispettando la pianificazione messa a punto dai servizi trasfusionali e concordata con le Associazioni come AVIS.
Se ogni anno siamo in grado di raggiungere l’autosufficienza – continua il Presidente di AVIS - è grazie all’efficacia di tale struttura organizzativa e soprattutto alla solidarietà di tutti quegli italiani (oltre 1.700.000, di cui quasi 1.300.000 soci AVIS) che compiono questo atto con costanza e continuità, rispondendo tempestivamente alla chiamata delle associazioni.
Infine, a questo commento fa eco un appello che vogliamo rivolgere soprattutto ai più giovani: l’invecchiamento della popolazione rende necessario coinvolgere sempre di più le nuove generazioni, affinché possano rendersi protagonisti di questi piccoli, ma importanti gesti per la sopravvivenza di più di 1.700 persone che ogni giorno ricevono trasfusioni».